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| troccolante della conf. del ss crocifisso |
Il Venerdì Santo è il giorno clou della Settimana Santa, in quanto rappresenta, il giorno della morte di Gesù in croce, che avviene intorno alle 15.00 del pomeriggio, e si ripercorrono le tappe della sua Passione.
In questa giornata non vengono celebrate messe, e soprattutto non si consacrano le specie eucaristiche, ma per la comunione dei fedeli si usano le ostie rimaste dalla messa in Coena Domini.
Nel pomeriggio del Venerdì Santo, in Cattedrale e in alcune parrocchie, viene celebrata la "Messa Sciarrata", come viene definita in dialetto, che sta a significare "Messa sbagliata", in quanto non segue le tappe di una normale funzione liturgica.
Intanto, al tramonto nei pressi del Bastione San Domenico, una numerosa folla di fedeli si accinge ad assistere alla PROCESSIONE DEI MISTERI, che qui a Gallipoli viene comunemente chiama "Urnia", in quanto è la processione della Tomba di Cristo morto.
Da sempre, è la Confraternita del SS. Crocifisso a occuparsi di questa processione, al quale si unisce la Confraternita degli Angeli, che seguono il pellegrinaggio con la statua di Maria Addolorata.
Si apre il portone della Chiesa del Crocifisso, il primo ad uscire è il "troccolante", chiamato così perchè apre la processione scuotendo uno strumento che ha in mano, la "trozzula" o "troccola", che nei giorni della Settimana Santa si sostituisce al suono delle campane. Il troccolante è sempre scalzato, come a compiere una penitenza e insieme al tamburo e la tromba aprono il corteo per avvisare del passaggio della processione. A seguire, i 4 confratelli che ergono al cielo i lampioni (altro simbolo della Settimana Santa che in passato venivano usati per mancanza di pubblica illuminazione e avvertire il passaggio della processione; ad oggi sono rimasti per motivi di estetica), e poi la "Croce dei Misteri". Inizia a prendere forma il pellegrinaggio, le coppie di confratelli anticipano le statue della Passione di Cristo: "Cristo nell'orto del Getsemani", "Cristo flagellato alla colonna", "l'Ecce Homo", "Cristo caricato della sua Croce", "Cristo crocifisso", e l'ultima e la più importante "l'Urnia" ovvero la statua di Cristo morto, che viene accompagnata dalle note della marcia funebre "Stefanelli".
La Confraternita si Santa Maria degli Angeli si unisce alla processione con la statua dell'Addolorata che segue il figlio, ucciso ingiustamente, con il suo immenso dolore, che solo una madre che perde il proprio figlio può conoscere.
Le due confraternite si differenziano nei colori degli abiti, la confraternita del Crocifisso indossa un abito rosso (simbolo delle vesti di Cristo) con una monzetta e cingolo celeste, con il cappuccio rosso e una corona di spine, che è privilegio della sola confraternita su territorio gallipolino. Invece, la confraternita degli Angeli indossa abito e cappuccio bianco, monzetta e cingolo azzurro.
In questa processione abbiamo le figure dei penitenti, per la confraternita del Crocifisso sono due più il troccolante, per la confraternita degli Angeli sono, invece, tre: Croce, Tisciplina e Pisare.
Il penitente è un fratello "anonimo" che veste dell'abito senza monzetta e scalzo, come dice la parola stessa, ha la funzione di "penitenza" all'interno del corteo processionale e la sua partecipazione può essere legata ad un motivo strettamente personale o una "grazia ricevuta".
Il penitente incaricato della croce, viene caricato di essa, proprio come Cristo che portò il peso della sua croce in cima al Golgota, quello incaricato delle "Pisare" o Mazzere, porta due enormi mattoni sulle spalle, uno davanti e l'altro dietro, mentre il penitente che si incarica della "Tiscipilina" o disciplina, porta in una mano una miniatura di Cristo in croce e nell'altra la tisciplina, con la quale in alcuni momenti si percuote, come a ricordare le frustate ricevute da Gesù.
La processione è completata ed inizia il suo pellegrinaggio tra le stradine di "scirocco", prima di fare una breve sosta nella Cattedrale e poi riprendere il cammino ed attraversare l'antico ponte per percorrere le strade del nuovo borgo. La processione dei Misteri effettua l'ultima sosta, prima del rientro, nella parrocchia di San Gerardo. Intorno le 23 riprende il pellegrinaggio e rientra nel centro storico per girare nelle stradine di tramontana.
Uno dei momenti più belli è quando la processione, intorno alle 2 di notte, attraversa la piazza del centro storico, con lo sfondo della cattedrale, e i confratelli si schierano in un unico blocco di file per tre, mentre le statue dei misteri sono allineate una dietro l'altra. La processione percorre gli ultimi metri e arriva nel punto in cui è partita, sul Bastione San Domenico, dove il sacerdote dopo alcune parole sul giorno trascorso impartisce la benedizione ai fedeli e i confratelli con il Sacro Legno, e conclude il rito della Processione dei Misteri.
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| penitente pisare |
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| Statua Addolorata |
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| urnia: statua del Cristo morto |
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| penitente con la tisciplina |
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| statue dei misteri |
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| penitente con la croce |
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| confraternita degli angeli |
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| troccolante e lampioni |