martedì 22 marzo 2016

Riti della Settimana Santa: il Sabato Santo e la Processione della Desolata.

All'alba del sabato Santo, la città di Gallipoli si appresta a vivere un altro intenso momento di patos e fede, dato dalla Processione di Maria Desolata, curata dalla confraternita di Santa Maria della Purità.
Il corteo prende forma e inizia il suo pellegrinaggio intorno le 3.00 di notte, e nonostante la tarda ora, il largo davanti la chiesa della Purità, viene affollato dai numerosi fedeli propensi ad assistere a questa suggestiva processione.
I simboli restano gli stessi che vengono usati nei giorni "Santi".
Quando si apre il portone della chiesa, il troccolante esce per primo ed inizia a scuotere la troccola fin quando tutti i confratelli lasciano la chiesa e iniziano il percorso; dopodiché vengono erti al cielo, i quattro lampioni, pronti a illuminare la via che la processione percorre, seguiti dal confratello che porta il gonfalone (bandiera con il simbolo della confraternita) e la croce dei mister. Il corteo prende via via forma, le coppie di confratelli iniziano il loro cammino, e dal portone della sagrestia ecco uscire fuori le statue della Madonna Desolata (chiamata anche "Madonna della croce"), e la particolarissima tomba di Cristo in oro zecchino. Durante la notte, la processione, non viene accompagnata dalle marce funebri suonate dalla banda, che si unirà ad essa la mattina, quando la processione arriverà nei pressi del monumento sul corso Roma.
La processione dopo aver girato in alcune stradine del centro storico attraversa l'antico ponte per raggiungere il borgo nuovo della città, dove effettuerà una lunga sosta nella parrocchia di San Gerardo o San Gabriele dell'Addolorata (un anno una parrocchia e un anno l'altra).
Quando la processione riprende il suo cammino e rientra nel centro storico, la Desolata viene affacciata sulle mura nei pressi del porto mercantile, per la tradizionale benedizione del mare, e dopodichè finisce il suo pellegrinaggio attorno le 11 scortata fino alla propria chiesa con la marcia funebre "una lagrima sulla tomba di mia madre" del compositore Amedeo Vella. Dopo la benedizione del Vescovo alla fine della processione, si può esclamare "Tutto è compiuto!".

La confraternita della Purità indossa un abito e cappuccio bianco, con bordatura e cingolo rosso e la mozzetta color giallo paierino.
confratelli della Purità

lampioni, troccolante e gonfalone 

l'urna del Cristo morto

sabato 12 marzo 2016

Riti della Settimana Santa gallipolina: il Venerdì Santo e la Processione dei Misteri.

troccolante della conf. del ss crocifisso
Il Venerdì Santo è il giorno clou della Settimana Santa, in quanto rappresenta, il giorno della morte di Gesù in croce, che avviene intorno alle 15.00 del pomeriggio, e si ripercorrono le tappe della sua Passione.
In questa giornata non vengono celebrate messe, e soprattutto non si consacrano le specie eucaristiche, ma per la comunione dei fedeli si usano le ostie rimaste dalla messa in Coena Domini.
Nel pomeriggio del Venerdì Santo, in Cattedrale e in alcune parrocchie, viene celebrata la "Messa Sciarrata", come viene definita in dialetto, che sta a significare "Messa sbagliata", in quanto non segue le tappe di una  normale funzione liturgica.

Intanto, al tramonto nei pressi del Bastione San Domenico, una numerosa folla di fedeli si accinge ad assistere alla PROCESSIONE DEI MISTERI, che qui a Gallipoli viene comunemente chiama "Urnia", in quanto è la processione della Tomba di Cristo morto.
Da sempre, è la Confraternita del SS. Crocifisso a occuparsi di questa processione, al quale si unisce la Confraternita degli Angeli, che seguono il pellegrinaggio con la statua di Maria Addolorata.
Si apre il portone della Chiesa del Crocifisso, il primo ad uscire è il "troccolante", chiamato così perchè apre la processione scuotendo uno strumento che ha in mano, la "trozzula" o "troccola", che nei giorni della Settimana Santa si sostituisce al suono delle campane. Il troccolante è sempre scalzato, come a compiere una penitenza e insieme al tamburo e la tromba aprono il corteo per avvisare del passaggio della processione. A seguire, i 4 confratelli che ergono al cielo i lampioni (altro simbolo della Settimana Santa che in passato venivano usati per mancanza di pubblica illuminazione e avvertire il passaggio della processione; ad oggi sono rimasti per motivi di estetica), e poi la "Croce dei Misteri". Inizia a prendere forma il pellegrinaggio, le coppie di confratelli anticipano le statue della Passione di Cristo: "Cristo nell'orto del Getsemani", "Cristo flagellato alla colonna", "l'Ecce Homo", "Cristo caricato della sua Croce", "Cristo crocifisso", e l'ultima e la più importante "l'Urnia" ovvero la statua di Cristo morto, che viene accompagnata dalle note della marcia funebre "Stefanelli".
La Confraternita si Santa Maria degli Angeli si unisce alla processione con la statua dell'Addolorata che segue il figlio, ucciso ingiustamente, con il suo immenso dolore, che solo una madre che perde il proprio figlio può conoscere.
Le due confraternite si differenziano nei colori degli abiti, la confraternita del Crocifisso indossa un abito rosso (simbolo delle vesti di Cristo) con una monzetta e cingolo celeste, con il cappuccio rosso e una corona di spine, che è privilegio della sola confraternita su territorio gallipolino. Invece, la confraternita degli Angeli indossa abito e cappuccio bianco, monzetta e cingolo azzurro.
In questa processione abbiamo le figure dei penitenti, per la confraternita del Crocifisso sono due più il troccolante, per la confraternita degli Angeli sono, invece, tre: Croce, Tisciplina e Pisare.
Il penitente è un fratello "anonimo" che veste dell'abito senza monzetta e scalzo, come dice la parola stessa, ha la funzione di "penitenza" all'interno del corteo processionale e la sua partecipazione può essere legata ad un motivo strettamente personale o una "grazia ricevuta".
 Il penitente incaricato della croce, viene caricato di essa, proprio come Cristo che portò il peso della sua croce in cima al Golgota, quello incaricato delle "Pisare" o Mazzere, porta due enormi mattoni sulle spalle, uno davanti e l'altro dietro, mentre il penitente che si incarica della "Tiscipilina" o disciplina, porta in una mano una miniatura di Cristo in croce e nell'altra la tisciplina, con la quale in alcuni momenti si percuote, come a ricordare le frustate ricevute da Gesù.

La processione è completata ed inizia il suo pellegrinaggio tra le stradine di "scirocco", prima di fare una breve sosta nella Cattedrale e poi riprendere il cammino ed attraversare l'antico ponte per percorrere le strade del nuovo borgo. La processione dei Misteri effettua l'ultima sosta, prima del rientro, nella parrocchia di San Gerardo. Intorno le 23 riprende il pellegrinaggio e rientra nel centro storico per girare nelle stradine di tramontana.
Uno dei momenti più belli è quando la processione, intorno alle 2 di notte, attraversa la piazza del centro storico, con lo sfondo della cattedrale, e i confratelli si schierano in un unico blocco di file per tre, mentre le statue dei misteri sono allineate una dietro l'altra. La processione percorre gli ultimi metri e arriva nel punto in cui è partita, sul Bastione San Domenico, dove il sacerdote dopo alcune parole sul giorno trascorso impartisce la benedizione ai fedeli e i confratelli con il Sacro Legno, e conclude il rito della Processione dei Misteri.
penitente pisare

Statua Addolorata

urnia: statua del Cristo morto
penitente con la tisciplina
statue dei misteri
penitente con la croce
confraternita degli angeli
troccolante e lampioni

lunedì 7 marzo 2016

Riti della settimana Santa Gallipoli: il Giovedì Santo

Sepolcro
Il giovedì Santo è il giorno in cui viene celebrato l'istituzione dell'Eucarestia, con la messa in Coena Domini (Cena Domini), ricordando l'ultima cena di Gesù assieme ai suoi discepoli prima della sua Passione. Questa liturgia prevede il rito della "lavanda dei piedi" per ricordare il momento in cui Gesù, con umiltà, si china a lavare i piedi ai suoi 12 discepoli, lasciando a loro il comandamento d'amore "amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi".
Le ostie consacrate vengono riposte nelle urne del sepolcro, restando al loro interno fino le 15.00 del giorno successivo.
Dopo questa celebrazione, che avviene in tutte le parrocchie, viene offerto ai fedeli il pane benedetto in questa speciale occasione.

confraternita della misericordia e della beata
vergine del monte Carmelo
La sera del Giovedì Santo si svolge l'annuale "visita agli Altari della deposizione" (o anche chiamata "visita ai Sepolcri) dove i fedeli vanno ad adorare il Santissimo. Per questo motivi gli Altari della Deposizione di molte chiese vengono addobbati con tendaggi colorati, fiori e il tradizionale "grano".

Nel Borgo Nuovo della città, le chiese preparano il loro Sepolcro che puntualmente, il giovedì Santo viene visitato dai fedeli, ma è nel centro storico che questa serata assume un fascino particolare. Alcune confraternite, esistenti nel territorio gallipolino, escono in processione per rendere omaggio al Santissimo. I "Mai" o "Mamai" indossano il loro abito confraternale (ogni confraternita ha il suo abito e i suoi colori), indossando, per l'occasione della Settimana Santa, un cappuccio che copre il volto che simboleggia l'anonimato. L'identità del "Mao" deve essere nota solo a Dio (nei giorni di Giovedì Santo e il Venerdì Santo fino alle 15.00). Alcune confraternite indossando, oltre al cappuccio anche un cappello (confraternita della Misericordia e del Monte Carmelo, Confraternita di Santa Maria della Neve o del Cassopo e Confraternita delle Anime del Purgatorio). Le confraternite annunciano il loro passaggio al popolo con i suoni caratteristici della "Settimana Santa", della tromba e del tamburo, e della "trozzula". Le Confraternite che effettuano il loro pellegrinaggio la sera del Giovedì santo sono: Confr. della Misericordia e della Beata Vergine del Monte Carmelo, Confr. di Santa Maria della Neve o del Cassopo, Confr. di Santa Maria del Rosario, Conf. di San Giuseppe, Conf. del Santissimo Sacramento (borgo nuovo) e l'Associazione Santi Medici.

Le Chiese che hanno allestito gli Altari della Deposizione aprono anche il Venerdì Santo mattina, per permettere alle confraternite dell'Immacola la Confr. delle anime del Purgatorio, che effettuano il loro pellegrinaggio il giorno seguente al Giovedì Santo. Dopo le 15.00 non si può più effettuare la visita ai sepolcri, perchè Gesù muore in croce, e alcune chiese allestiscono il "Calvario", dove viene raffigurata la scena della "Pietà". Gesù giace tra le braccia di Maria, distrutta dal dolore per la morte dell'adorato figlio.
(sotto le foto delle varie confraternite)
Starry Sun